Il periodo Heian

(794-1185)

Illustrazione di persone che parlano di fronte a una casa del periodo Heian

Il periodo Heian ebbe inizio nel 794, quando l’imperatore Kanmu decise il trasferimento della capitale da Nagaoka, dove era stata spostata soltanto dieci anni prima, a Heian Kyō 平安京, l’attuale Kyōto. La città rimase la capitale per oltre un millennio, sebbene il centro di potere del Giappone si sposti, dalla fine del periodo Heian, alla regione del Kantō.

Dal punto di vista politico, il periodo Heian portò a un declino della figura dell’imperatore in carica, che di fatto perse il controllo del potere in favore prima della famiglia Fujiwara, e successivamente degli imperatori abdicati. 

Dalla metà del IX secolo, la famiglia Fujiwara ottenne di fatto il controllo sulla corte, attraverso una politica matrimoniale che garantiva loro una parentela stretta con l’imperatore in carica. Sistemando le donne della famiglia come concubine imperiali, il capo del clan assumeva la posizione di reggente e, di conseguenza, la gestione del potere. 

Alla fine dell’XI secolo l’autorità dei Fujiwara fu contrastata dall’imperatore Go-Sanjō, che istituì il sistema insei 院政 o governo del chiostro. In questa fase, gli imperatori abdicati mantengono il potere dopo aver preso i voti ed essersi allontanati dalla corte. 

L’influenza della Cina, che nel periodo Nara era stata enorme, rimase importante nel primo secolo del periodo Heian. La dinastia Tang fu un modello sotto molti aspetti, dalla struttura della capitale e della corte alla burocrazia e all’amministrazione. Il cinese era la lingua utilizzata in campo accademico e negli affari ufficiali. Nacquero nel periodo Heian hiragana e katakana, i due alfabeti fonetici autoctoni usati ancora oggi insieme ai kanji di origine cinese. Proprio in hiragana, considerato inferiore al cinese e per questo relegato alla scrittura di diari e narrativa, saranno creati i veri capolavori letterari dell’epoca, tra cui il Genji monogatari.

L’imperatore Kanmu, grande sostenitore del buddhismo, aveva inviato in Cina due monaci per studiare ed espandere le proprie conoscenze a riguardo. Al ritorno, Saichō e Kūkai fondarono rispettivamente le sette Tendai e Shingon. Durante il periodo Heian iniziò a diffondersi in Giappone anche il buddhismo della Terra Pura. 

Nell’894 l’imperatore decise di interrompere l’invio di ambasciatori in Cina, in parte a causa del declino dei Tang. L’influenza cinese iniziò quindi a essere rielaborata secondo il gusto e le esigenze locali, e rimase basata sul passato, invece che sulla Cina contemporanea con cui il Giappone non aveva più contatti. 

Uno degli aspetti più caratteristici del periodo Heian, e tra quelli che hanno avuto un impatto che dura sulla cultura giapponese ancora oggi, è l’enfasi posta sull’apprezzamento della bellezza e sul senso estetico. Queste qualità erano considerate doti personali indispensabili tra l’aristocrazia dell’epoca, e il carattere di una persona era valutato in base a fattori come calligrafia e capacità poetiche. Dalla sensibilità tipica del periodo Heian nacque l’espressione mono no aware, che si può descrivere a grandi linee come la sensazione provata di fronte a qualcosa di bello, ma inevitabilmente destinato a svanire.

L’apogeo della cultura del periodo Heian si ebbe durante la reggenza di Fujiwara no Michinaga 藤原道長 (986-990). Proprio presso due consorti imperiali della famiglia Fujiwara, una figlia e una nipote di Michinaga, furono dame di compagnia Murasaki Shikibu e Sei Shōnagon, autrice dell’altro capolavoro del periodo Heian, le Note del guanciale.

Al declino del potere della corte imperiale contribuì, tra altri fattori, la privatizzazione della terra, con la distribuzione di appezzamenti privati ed esenti da tasse (shōen) a templi, santuari o persone che avevano reso dei servizi all’imperatore. Questa pratica contribuì al rafforzamento dei clan al di fuori della capitale e alla nascita della classe guerriera. 

La fine del periodo Heian fu marcata da conflitti interni per il controllo del potere, in cui si scontrarono le due fazioni dei Taira e dei Minamoto (Heike e Genji). I primi prevalsero nella ribellione di Hōgen (1156) e diventarono dunque il clan più influente negli anni seguenti. Il periodo Heian si concluse nel 1185 con la guerra Genpei, raccontata nel romanzo epico Heike monogatari, che vide la caduta dei Taira e la nascita dello shogunato di Kamakura guidato dai Minamoto.