P. 156, To no Chujo a Genji:
Insieme abbiamo lasciato il colle del Grande Palazzo, o luna della sedicesima notte, ma tu non hai voluto mostrarmi dove andavi a tramontare!
Risposta:
Può la luna piena dovunque splenda meravigliare gli uomini con la sua luce, eppure chi ha mai pensato di seguirla fino al colle dietro cui tramonta?
P. 163, Genji a Suetsumuhana:
Se contro un Voto di Silenzio dieci volte e dieci così rinnovo i miei assalti, è perché contro di me nessuna condanna al mutismo è passata in giudicato.
Risposta (dell’ancella Jiju):
Era sonata la campana e per un istante alle mie labbra era imposto il silenzio. Mi rincresce d’avervi fatto aspettare, e tanto vi basti.
P. 163, Genji a Suetsumuhana:
Quantunque sappia molto bene che i pensieri taciuti contano più di quelli espressi, tuttavia la pantomima non è un gioco divertente.
P. 165, Genji a Suetsumuhana:
Si era appena sollevata la nebbia della sera rivelando il passaggio ai miei sguardi, quando la pioggia notturna mi si è chiusa tetra d’attorno.
Risposta (dell’ancella Jiju):
Rivolgete un pensiero ai villici che in questa notte nuvolosa aspettano il lume della luna, sebbene tanto diversi dai vostri i loro pensieri nel fissare il cielo!
P. 170, Genji a Suetsumuhana:
Già il ghiacciolo che pende dalle grondaie si scioglie ai raggi del mattino. Perché mai quelle stille dovrebbero mutarsi in nuovo ghiaccio?
P. 172, Genji:
Nel freddo, ignudi, corrono i bambini; tremano i vecchi privi d’indumenti.
P. 173, Suetsumuhana a Genji:
Il vostro cuore di ghiaccio, soltanto il vostro cuore di ghiaccio ne ha colpa, se le maniche di questa mia veste cinese sono intrise di lacrime.
P. 174, Genji riferito a Suetsumuhana:
Come mi accadde di sfiorare con la manica questo Fior-di-zafferano che non ha bellezza alcuna né di forma né di colore?
P. 175, Genji a Suetsumuhana:
L’avermi regalato un indumento manifesta forse il vostro desiderio che una distanza ancora più grande sia mantenuta tra noi?
P. 178, Genji:
Per quanto bello l’albero su cui fiorisce, quel calice rosso mi riempie di una strana inquietudine.
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