Capitolo 50 – Poesie

P. 288, Ukifune a Sakon:
Come mai la goccia di rugiada si è posata sulla foglia inferiore, mentre solo al fiore sbocciato il suo dono d’amore era promesso?
Risposta:
Se avessi saputo da quali campi regali proveniva quel fiore, la rugiada mai si sarebbe deviata dalla sua prima mira.

P. 289, Ukifune alla madre:
Sono contenta, ma ancor più contenta sarei, se non sapessi che anche in questo luogo desolato, il mondo è ancora con me.
Risposta:
Nella nebbia del mondo o lontana dalle vie degli uomini, che importa, purché alla fine tu possa trovare un luogo dove fissarti?

P. 290, Kaoru:
O acque immutabilmente correnti, almeno in voi, avevo pensato di trovare l’immagine di colei che non è più.

P. 294, Kaoru:
Quale massiccio mucchio di terra blocca la tua porta, o Casa dell’Oriente, perché io debba tremare così a lungo alla pioggia?

P. 297, Kaoru:
Breve è stata la felicità mia! Ché tosto la nebbia dei non obliati autunni venne a interporsi, e ammollò le mie maniche di guazza!

P. 301, Ben no Kimi a Kaoru:
Mutata, come il bosco d’autunno, quando dai suoi alberi pende il vischio dorato, è questa dimora: eppure il plenilunio ritorna come allora.
Risposta:
Su di un viso che è, eppur non è il suo, o luna di Uji dal doloroso nome, tu versi la tua luce spietata.

Poesie dal Capitolo 49

Capitolo 50

Poesie dal Capitolo 51

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *