P. 115, Kaoru ad Agemaki:
Potessimo noi come i fili del nastro, che prima stavano separati ma adesso sono per sempre congiunti, essere uniti dai legami di un indissolubile amore!
Risposta:
Troppo amare e frequenti sono le lacrime mie, per infilarle nel breve filo dell’amore…
P. 124, Kaoru ad Agemaki:
Quasiché la campagna non avesse giù a sufficienza spettacoli e rumori, ci mancava il gallo a disturbarci sull’alba in questo villaggio montano!
Risposta:
Immuni dalle noie e dagli urti della vita io avevo creduto questi monti e questi boschi; eppure, sin qui il mondano chicchirichì del galletto mi aveva inseguito!
P. 135, Kaoru ad Agemaki:
Vi farà pensare alla primavera o all’autunno questo unico ramo dalle tinte contrastanti, o Signora della Montagna?
P. 136, risposta:
Con quale intenzione non so, ma sul lato autunnale ha steso la sua tinta più cupa, la Signora della Montagna.
P. 137, Niou a Kaoru:
Chi sarà tanto bisbetico da mettere una siepe intorno al prato dove fioriscon le margherite?
Risposta:
È fitta la nebbia nei campi al mattino, e deve cercar cautamente, chi vuole scoprire quei fiori.
P. 142, Kaoru:
Non colui di cui guidai i passi, ma io, guida distratta, nei viali bui della notte ho perso il mio cammino.
Risposta di Agemaki:
Volendo, avete perduto il cammino! Più sfortunate noi, che da piste ingannevoli siamo state adescate nei dedali della notte.
P. 143, Niou a Kozeri:
Se fosse stato un comune capriccio, avrei forse scavato il mio cammino attraverso le erbe appesantite dalla guazza?
P. 146, Kaoru ad Agemaki:
Questi, che sono finimenti d’amore, quantunque l’amore stesso sia stato beffato, può la cortesia guardar diffidente?
Risposta:
Quantunque la cortesia, come un indumento presso il cuore, di giorno in giorno si logori, deve essa aver bisogno di appellarsi al fascino di un finimento d’amore?
P. 151, Niou a Kozeri:
Se assenza volesse dire oblio, allora potreste davvero distendere la vostra manica a piangere, o Signora del Ponte.
Risposta:
Quantunque assenza e oblio siano tutt’uno, paziente nella sua casa remota aspetterà, la Signora del Ponte.
P. 156, Kurodo no Shosho:
Triste adesso per quelli che han visto quel giardino in gaia e vivente fioritura, trovarsi sotto l’ombra dei rami cadenti.
Kaoru:
La Bellezza andò perduta, ma nel rosso fogliame risorse, per andare di nuovo perduta. Di te, specchio perfetto dell’incertezza del mondo, io parlo, o ciliegio.
Fratello di Kurodo no Shosho:
Ci stacchiamo noi oggi meno riluttanti dall’acero, di colui che un giorno un altro autunno strappò da questa sua casa montana?
Moderatore della Casa dell’Imperatore:
Come può essersene andato lui, mentre tuttora sulla scabra parete di roccia si avvinghia tenace l’effimera radice?
Niou:
Su questi malinconici giardini, giù abbastanza desolati al cader dell’autunno, non soffiar troppo crudo, o vento dei boschi montani!
P. 160, Niou alla Prima Principessa:
Quanto debbo essere odioso io, se mani estranee possono strappare dalle fresche e tenere radici la pianta che a me non è lecito nemmen di toccare!
P. 164, Niou a Kozeri:
Dato che sul capo di entrambi pende la stessa tempesta, perché dovrebbe questa notte piovosa accrescere al di là d’ogni limite la mia inquietudine?
Risposta:
Un giorno dopo l’altro sulle nostre solitarie montagne batte la grandine, mentre sempre più buia dall’alto si fa la regione del cielo.
P. 169, Kaoru:
Triste come sull’alba i lamenti degli uccelli che scuoton i ghiaccioli scintillanti della brina dalle loro ali.
Risposta di Ben no Kimi:
Sanno che immenso dolore riempia la casa, gli uccelli le cui strida invadono la riva gelata?
P. 171, Kaoru:
Un’alba succede all’altra, ma pure nessuna giornata di luce giunge a questi selvaggi altipiani, dove, entro nubi di dolore, la ghirlanda della luce è celata.
P. 173, Kaoru:
Al di là delle tenebre che si ispessiscono, con la luna che fila attraverso gli spazi sereni del cielo occidentale, potesse l’anima mia navigare!
P. 174, Kaoru:
Poiché senza di te son sperduto, potesse la mia vita, come una traccia sulla neve di un monte desolato, prender per incantesimo fine!
P. 176, Kozeri a Niou:
Di quanto è accaduto prima, sarebbe davvero corta la mia memoria, se nelle cose avvenire osassi riporre fiducia.