P. 58, Hachi no Miya:
Quanto tempo così sconfortato, come l’uccello che ha perduto il compagno, dovrò fluttuare sulle acque della vita?
Risposta di Agemaki:
Come avrei potuto imparare a spiegar le mie ali, o uccello acquatico, e ad abbandonare il nido, se tu non avessi sostato sul lago?
Risposta di Kozeri:
Se l’uccello acquatico, malgrado il suo dolore, non mi avesse avvolta nelle sue ali, mai avrei potuto uscire dall’ovo.
P. 62, Ryozen a Hachi no Miya:
Come è accaduto che torvi cumuli di nubi sian rotolati tra noi che pure, nello sprezzo delle cose mondane, siamo uniti?
Risposta:
Di sprezzar totalmente il mondo non mi posso vantare, quantunque lo sprezzo del mondo mi abbia ridotto, unanime, a questi malinconici monti.
P. 72, Kaoru agli abitanti della villa di Uji:
Colui che cercavo, la nebbia me lo nasconde, e ora sull’alba mi impedisce il cammino verso casa.
Risposta di Agemaki:
Chi, attraverso monti fasciati di nubi, per sentieri pericolosi, nell’ora più nebbiosa d’autunno, sceglierebbe di cercarsi un cammino?
P. 73, Kaoru ad Agemaki:
Mesta deve essere indubbiamente la vita di lei, la Madonna del Ponte, se anche la mia manica sgocciola degli spruzzi dei navigli che passano.
Risposta:
Nessuno vive più sull’onda della mia, il cui destino all’alba e al crepuscolo, il Guardiano del fiume schizza col suo remo sgocciolante.
P. 82, Kashiwagi a Nyosan (dalle lettere consegnate a Kaoru):
L’anima mia intraprende un ben più lungo e triste viaggio di voi, che , mentre io indugio, vi affrettate ad abbandonare il mondo.