P. 1011, Murasaki a Dama di Akashi:
Sebbene nella vita nessuna ricompensa mi aspetti, pure mi stringe il cuore che la legna sia arsa e la fiamma stia per estinguersi.
Risposta:
Per migliaia di anni concesse il Benedetto che l’eremita assolva al suo compito; e dovrà la vostra fiamma spegnersi così presto tra i sarmenti della sua Legge?
P. 1014, Murasaki a Genji:
Può dunque la stilla di rugiada, sull’erba della landa spazzata dai venti, sperare di crearsi un sicuro asilo?
Risposta:
Dove tutte le cose corrono così pazzamente al loro triste fato, perché pensare che proprio una fragile stilla di rugiada sia la prima a raggiungere la sua mèta predestinata?
P. 1017, To no Chujo a Genji:
Come un autunno del passato quello di ora, e fa cadere una nuova stilla di rugiada sulla manica già intrisa di lacrime.
P. 1018, risposta:
L’una e l’altra pena si mescolano nel mio cuore, e una cosa soltanto io so: che questa è un’odiosa stagione, e odioso è tutto ciò che porta.
P. 1018, Akikonomu a Genji:
Giustamente giudicava (né io vorrò più negarlo) chi dalle foglie morte dei campi affaticati dell’autunno non ha avuto se non un invidioso panegirico.
P. 1019, risposta:
Voi che dimorate sicura nelle lontane contrade del cielo, fate scendere un vostro sguardo su di me, che sono stanco di questo fragile mondo in rovina.