Capitolo 40 – Poesie

P. 1011, Murasaki a Dama di Akashi:
Sebbene nella vita nessuna ricompensa mi aspetti, pure mi stringe il cuore che la legna sia arsa e la fiamma stia per estinguersi.
Risposta:
Per migliaia di anni concesse il Benedetto che l’eremita assolva al suo compito; e dovrà la vostra fiamma spegnersi così presto tra i sarmenti della sua Legge?

P. 1014, Murasaki a Genji:
Può dunque la stilla di rugiada, sull’erba della landa spazzata dai venti, sperare di crearsi un sicuro asilo?
Risposta:
Dove tutte le cose corrono così pazzamente al loro triste fato, perché pensare che proprio una fragile stilla di rugiada sia la prima a raggiungere la sua mèta predestinata?

P. 1017, To no Chujo a Genji:
Come un autunno del passato quello di ora, e fa cadere una nuova stilla di rugiada sulla manica già intrisa di lacrime.
P. 1018, risposta:
L’una e l’altra pena si mescolano nel mio cuore, e una cosa soltanto io so: che questa è un’odiosa stagione, e odioso è tutto ciò che porta.

P. 1018, Akikonomu a Genji:
Giustamente giudicava (né io vorrò più negarlo) chi dalle foglie morte dei campi affaticati dell’autunno non ha avuto se non un invidioso panegirico.
P. 1019, risposta:
Voi che dimorate sicura nelle lontane contrade del cielo, fate scendere un vostro sguardo su di me, che sono stanco di questo fragile mondo in rovina.

Poesie dal Capitolo 39

Capitolo 40

Poesie dal Capitolo 41

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *