P. 959, Suzaku a Nyosan:
Quantunque tu proceda lontana e dietro le mie spalle sulla via della Salvezza, avanza arditamente e fa che la mia mèta sia la tua.
P. 961, Genji su Kaoru:
Sebbene ci sia nella sua pianta quel ch’è amaro ricordare, da questa scheggia di bambù non potrò più ritrarre il mio cuore.
P. 963, madre di Ochiba a Yugiri:
Stanotte finalmente la voce della cicala ha risuonato come un tempo nei rovi di cespugli d’intorno la mia casa.
P. 964, risposta:
Ancorché siano immutate le note che il flauto emette, foro per foro, che altro possono evocarne queste dita, se non la soffocata voce del pianto?
P. 965, Kashiwagi apparso in sogno a Yugiri:
Potesse, come il vento tra le canne, soffiare dove vorrei, allora la voce di questo flauto andrebbe tra le dita di un giusto erede.
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