P. 867, Genji (versi di Po Chu-i):
A grandi toppe sulle mura del Castello è rimasta la neve;
Giù per le strade non destate ancora dal tamburo del mattino nessun’orma si è impressa.
P. 869, Genji a Nyosan:
Non è un alto cumulo a sbarrare il mio cammino; solo il rapido volteggiare di questi sottili, asciutti fiocchi di neve ha stregato la mia mente confusa.
P. 870, risposta:
Così leggera quest’ultima neve primaverile, che, al passare del più piccolo soffio sgarbato, subito gli esili fiocchi svanirebbero su nei ventosi crocicchi del cielo.
P. 874, Murasaki:
S’avvicina anche a me l’autunno come a quelle frondose colline, che paiono in via di diventare meno verdi mentre le guardo?
Risposta di Genji:
Guarda il fossato! Si imbiancheranno leggiù le ali smeraldine di quell’uccello, prima che l’autunno rapprenda nei suoi geli il mio amore.
P. 879, madre della Dama di Akashi:
Non biasimate le lacrime d’affetto che, fluendo come marea, hanno spinto questa vecchia barca su una fertile riva.
P. 880, Principessa di Akashi:
Seguendo tra le spume la scia di quella barca, vorrei rintracciare il cammino, fino alla capanna dal tetto di frasche donde fu lanciata verso l’alto mare.
Dama di Akashi:
Chi indugia su quella riva, anche se da tempo ha sgombrato il suo petto da ogni cura mondana, forse è ancora un poco in preda della tenebra del cuore, e il suo animo ne è offuscato tuttavia.
P. 890, Kashiwagi a Nyosan:
Anche se dall’alta pianta la mia mano poté spiccare soltanto fiori di dolore, vorrei tornare tra le ombre di quella notte inquietante.
P. 891, risposta (scritta dall’ancella Kojiju):
Siano quelli che siano i vostri sentimenti, ma non dite al mondo che là dove nessuna mano può giungere, al più alto ramo del ciliegio montano, voi sareste felice di appendere il cuore.
P. 893, Kashiwagi al gatto di Nyosan:
Io amo e non sono amato. Ma tu, che ti raggomitoli ogni giorno tra le braccia della mia bella, che bisogno hai di lagnarti?
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