P. 607, Tayu no Gen alla nutrice, riferito a Tamakatsura:
Se lei non si vuole maritare,
io me ne andrò alla Baia del pino
a lamentarmi col Dio dello Specchio;
allora è superfluo dire
che raggiungerò le mie mire.
Risposta della nutrice:
Nemico davvero sarebbe il Guardiano dello Specchio se deludesse le preghiere di chi anno dopo anno a lui, solo a lui è stata devota.
P. 609, Ateki:
Con quanta rapidità voghiamo, le Isole Fluttuanti svaniscono nella nebbia, e senza pilota come loro, io lascio gli ormeggi della vita per andare alla deriva tra le tempeste di un mondo ignoto.
Risposta di Tamakatsura:
Non più uomini ma balocchi del vento sono quelli che nella loro infelicità devono navigare sugli incerti sentieri degli abissi.
P. 610, marinaio:
Così correvo dal Porto della Cina alla Baia di Kawajiri,
senza un pensiero per il mio triste amore e per il bimbo
che piangeva sulle sue ginocchia.
P. 624, Ukon:
Se non avessi varcato il cancello che i Pini Gemelli custodiscono, avrebbe mai ripreso a fluire l’antico fiume dei nostri giorni?
Risposta di Tamakatsura:
Ben poco sapevo di quei primi giorni, come ben poco sa questo fiume della collina da cui sgorga.
P. 630, Genji a Tamakatsura:
Non si mostra da lungi; ma cercatelo e lo troverete, il fior di palude dell’Isola. Perché dall’antico stelo nuovi germogli sbocciano per sempre.
P. 631, risposta:
Qualche pecca dev’esserci nello stelo di quel fior di palude. O non l’avrebbero lasciato negletto tra i prati acquitrinosi vicino al mare.
P. 636, Genji:
Tolto che abbiamo entrambi una comune causa di lutto, essa non è più mia di una ciocca finta su una testa canuta.
P. 640, Suetsumuhana a Genji:
Vi fu mai un dono più crudele? Guardate, io ve lo ritorno, il vostro vestito cinese – indossato un solo istante, e tuttavia scolorito dal salso mare delle lacrime.
P. 643, risposta:
Se c’è crudeltà, non sono io a manifestarla, ma voi, che parlate di rimandare la veste che indossata nel modo giusto porta sogni d’amore.
Lascia un commento