P. 453, Suzaku ad Akikonomu:
«Non tornar più!»*. A me doveva toccare,
che meno d’ogni altro l’avrei voluto,
per dettame del Cielo di ordinarti l’esilio;
e ad altri, non a me che ti ho ingiunto di andare,
tu fai ritorno!
P. 454, risposta di Akikonomu
«Non tornar più!*» Nell’udire quelle parole ho pianto
tale credendo il tuo volere certo,
quando un dettame del Cielo mi ha ingiunto il bando;
ora so che del mio partire hai sofferto,
e nuovamente piango.
* Formula con cui l’Imperatore congeda la Vestale di Ise
P. 459, Murasaki a Genji:
Quand’ero sola, meglio sarebbe stato per me guardare l’immagine dei regni dove dimorano i pesci, piuttosto che fissare il nulla, come facevo tutto il giorno!
Risposta:
Erano tristi tempi; ma nemmeno una volta in tutti quei giorni il mio cuore fu dolente come adesso che, con la mano nella mano, contempliamo l’immagine del passato.
P. 463, Heinaishi (Dama di Corte, parteggia per Akikonomu):
Lasceremo dunque inesplorato il cuore profondo delle acque di Ise finché il tempo non avrà annientato il loro segreto, come un’orma che la marea cancella dalla riva?
P. 463, Risposta di Daini no Naishi no Suke (Dama di Corte, parteggia per Dama Chujo):
Alle supreme regioni del cielo tende il cuore del nostro eroe; con disprezzo egli guarda i vostri banchi di sabbia sui quali, pesante come mille cubiti d’acqua, grava il tempo.
P. 463, Replica di Fujitsubo:
Dovrà il vecchio pescatore della spiaggia di Ise, simile all’alga scoperta dalla bassa marea, aver così a lungo riscosso l’ammirazione di tutti gli sguardi solo per scomparire alla fine sotto il crescere di un mare di disdoro?
P. 465, Suzaku ad Akikonomu:
Sebbene io non possa più trovar posto tra la cerchia degli Dei, tuttavia indimenticabile è il convegno che in quelle ore mi fu dato con fulgenti Numi.
Risposta:
Non ancora dimenticato è quel sublime colloquio, e di nuovo nei Confini degli Dei, oh, fosse il mio destino di fuggirne!
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