immagine da Masao Ebina
PERSONAGGI PRINCIPALI
– Niou
– Kozeri
– Ukifune
– Kaoru
– Madre di Ukifune
RIASSUNTO DEL CAPITOLO
Intercettando una lettera di Ukifune indirizzata a Kozeri, Niou viene a conoscenza del luogo in cui si trova la ragazza che aveva destato in lui una così forte impressione. Si reca dunque a Uji, incurante dei suoi doveri di principe, ed entra con l’inganno nelle stanze della giovane che, presa alla sprovvista, non riesce a respingerlo.
Trascorrendo tutta la giornata successiva insieme a lui, Ukifune è affascinata dai suoi modi e dall’impetuosità del suo amore. Costretto a far ritorno alla Capitale, il principe fa pervenire all’amata molte lettere appassionate, in cui le promette di portarla presto in una dimora in città.
Nel frattempo anche Kaoru, giunto in visita dopo lunghe settimane di assenza, si sta adoperando per il trasferimento di Ukifune vicino alla propria residenza. La madre della ragazza è elettrizzata al pensiero di vederla sistemata con Kaoru, ma la fanciulla non sa decidersi tra i due amanti. Quando scopre che Kaoru ha intuito la sua relazione con Niou, decide infine di togliersi la vita per sfuggire al dolore che la attanaglia.
COMMENTO
L’incontro tra Niou e Ukifune, improbabile e di difficile realizzazione, è considerato frutto del Fato e per questo inevitabile. La passione tra i due è ben diversa dal placido affetto tra lei e Kaoru; scegliere tra uomini così diversi, – l’uno impetuoso e istintivo, ma scostante, l’altro affidabile e maturo, forse troppo – le risulta
impossibile e Ukifune si sente davvero come una barca in balia delle onde, sballottata da un destino che l’ha voluta in bilico tra due persone di pari merito e fascino.
L’unica soluzione che le sembri praticabile è il suicidio: né sua madre né le sue ancelle riescono a comprendere la sua infelicità e le rapide del fiume Uji la attraggono con il loro assordante frastuono.
CITAZIONI
Il trovarsi con un uomo incapace di staccarsi da lei anche per un solo secondo, costituiva una nuova esperienza, piuttosto lusinghiera. Ukifune sentì davvero che fino a quella notte non aveva mai saputo in realtà cosa fosse l’amore. (p. 318)
“Se almeno potessimo sempre ritrovarci così!” sospirò. “Sempre, ho detto. Pure in un mondo così incerto anche ‘domani’ è una garanzia beffarda per la santità dell’amore.” (p. 320)
Vedete dunque (…) che ci siete voialtre donne in fondo a tutte le bassezze che si commettono nel mondo. (p. 320)
Strana, ossessionante località, questo Uji. (…) Sembra di sentire, di vedere, tangibili e presenti, le stesse cose che anche in un’altra vita abbiamo incontrato: questo rende più facile, tornandoci così, scuotersi di dosso il passato. (p. 326)
Quanto poco i genitori conoscono i propri figli! (p. 335)
E non temete, non vi lascerò solitaria, (…) mi sarà facilissimo venirvi a trovare. Però, fosse anche dieci volte più distante, giuro che nessun potere in terra potrebbe trattenermi: anche se per noi significasse viver esuli per il resto della nostra esistenza. (p. 338)
Quanto poco conosciamo di quanto passa nell’animo altrui! (p. 345)
Era insopportabile che tutte quelle persone si dessero tanto daffare intorno ai casi suoi. Esse certo non avrebbero mai capito, l’avrebbero giudicata come se ella fosse responsabile degli eventi: invece tutto era accaduto, perché così doveva essere. Durante tutta la sua vita, era sempre stato così. (p. 347)
Vi era un solo mezzo per salvare la situazione. Parecchie vite, lo capiva, erano adesso in gioco; e se avesse
sacrificato la sua, non avrebbe fatto che rinnovare il gesto di altre donne, in circostanze simili, nello stesso modo. Se fosse vissuta, un disastro inevitabile l’attendeva, se fosse morta chi, a lungo andare, se la sarebbe presa? (p. 351)
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