Capitolo 42 – Niounomiya

niounomiya
immagine da Masao Ebina

PERSONAGGI PRINCIPALI

Niou
Kaoru
Prima Principessa: secondogenita del Quarto Imperatore e della principessa di Akashi, sorella di Niou
Principe Ereditario: primogenito del Quarto Imperatore e della principessa di Akashi, fratello di Niou
Yugiri
Ochiba
Kumoi
Quarto Imperatore
Principessa di Akashi
Dama di Akashi
Dama del Villaggio dei Fiori Caduchi
Nyosan
Ryozen
Akikonomu
Ichi no Miya: figlia di Ryozen e dama Chujo
Roku no Kimi: figlia di Yugiri, avuta dalla figlia di Koremitsu

RIASSUNTO DEL CAPITOLO

La morte di Genji, che nel capitolo precedente si era ritirato prendendo i voti, è comunicata immediatamente con una frase spoglia e desolante. Nessuno a corte è alla sua altezza, ma si ipotizza che gli eredi del suo fascino possano essere Kaoru e Niou.
Il primo, cresciuto da Ryozen e Akikonomu ma profondamente legato alla madre monaca (Nyosan), sospetta che la sua nascita sia avvenuta in circostanze poco chiare, il che lo porta a sviluppare un’indole solitaria e malinconica. La sua caratteristica principale è il profumo inconfondibile emanato dalla sua persona, senza che egli faccia uso di alcuna fragranza artificiale.
Niou è uno dei figli favoriti del Quarto Imperatore e della Principessa di Akashi; tra lui e Kaoru c’è un rapporto di amicizia mista a rivalità.
Dopo la dipartita di Genji, la Dama del Villaggio dei Fiori Caduchi aveva continuato a vivere nei suoi appartamenti fino alla morte, mentre la Dama di Akashi prende in gestione le proprietà del Principe in vece di Yugiri. Quest’ultimo continua a dividersi tra Ochiba e Kumoi, tornata a vivere dal marito, ripensando con nostalgia a Murasaki, che l’aveva affascinato da sempre.
Tra la nuova generazione spiccano il Principe Ereditario e la Prima Principessa, figli del Quarto Imperatore e della Principessa di Akashi e fratelli di Niou; Ichi no Miya, unica erede di Ryozen, avuta da Dama Chujo e Roku no Kimi, figlia di Yugiri e della figlia di Koremitsu, ma affidata a Ochiba.

COMMENTO

I capitolo 42, 43 e 44 del Genji monogatari fungono da congiunzione tra la parte del romanzo dedicata a Genji e quella incentrata sui suoi eredi (o presunti tali) Niou e Kaoru. Sono quindi cronache di eventi tramite le quali l’autrice ragguaglia il lettore riguardo al destino dei personaggi che ha conosciuto finora e ne introduce altri che diventeranno centrali nei capitoli successivi.
La signora della barca – Il ponte dei sogni, pur essendo la seconda parte del libro, è stata tradotta in Italia per prima: Piero Jahier ne ha infatti curato l’edizione pubblicata nel 1944/47 da Bompiani. La più evidente anomalia di questa versione è la traslitterazione dei nomi, scritti in modo da coincidere con la pronuncia italiana. L’effetto di questa grafia è piuttosto insolito per chi studi giapponese, la manterrò quindi unicamente nelle citazioni dal testo, mentre per i riassunti e i commenti trascriverò i nomi nel modo consueto.

CITAZIONI

Ghengi era morto e non vi era alcuno in grado di prenderne il posto. (P. 5)

Per tutto il paese, la perdita di Ghengi fu sentita e pianta ad ogni occasione. Lo spettacolo della vita perdette ogni incanto: parve che una repentina tenebra si fosse distesa su tutta la terra. (P. 7)

Era l’ora della musica, e in ogni vettura il suono dei flauti echeggiava ancora mentre varcavano i cancelli del palazzo. E quale Paradiso, quale dimora di Dèi poteva essere più incantevole di quei giardini ammantati di neve, attraverso i quali era trasportato? (p. 15)

Capitolo 41

Poesie dal Capitolo 42

Capitolo 43

3 risposte a “Capitolo 42 – Niounomiya”

  1. Ciao ^__^
    Seguo da un po’, ma è il mio primo commento qui…
    Non mi sono potuto trattenere dopo aver letto quel “Ghengi”… giuro, avrò impiegato 5 minuti buoni per capire cosa volesse dire…
    Continuavo a ripetermi “ma che razza di roomaji…?!? o_0”
    Ma visto che è tra le citazioni, e di solito scrivi normalmente Genji, vuol dire che nell’opera che citi è scritto proprio così? °_° Quale edizione è (così non la compro)?

    Ah, un’altra domanda… ci ho pensato a partire da Niou (lett.: odorare) e Kaoru (profumare). Il secondo è un nome comune, ma non il primo… che pare scelto in coppia con il secondo, magari per dire qualcosa di loro (dei personaggi… non so, profumati come fiori? Sparo a caso…) …che non sarebbe assurdo, perché è un trick che i giapponesi usano continuamente per i nomi dei personaggi…
    Ah! Giusto! La domanda che dovevo fare… ^.^;; Ma tutti i nomi usati nel Genji sono fittizi?
    So che vale per Asagao e Kiritsubo, ad esempio… ma quello che volevo chiederti era se tramite dei personaggi, magari minori, realmente esistiti, il cui nome è scritto esplicitamente, si può fare un solido collegamento alla storia reale… oppure se sono stati solo i critici a dire quel personaggio X forse era Tal dei tali… ecc. basandosi su quella che era la vita di corte attorno a quella che si suppone fosse Murasaki-shikibu.

    p.s. perdona la totale ignoranza in materia… E tanto per confermare quest’ignoranza… Genji… ci sono delle ipotesi sulla sua identità? O è certamente un personaggio del tutto fittizio?

    m(_ _)m

    1. Ciao e grazie per il commento!
      “La signora della barca – Il ponte dei sogni”, la versione italiana della seconda parte del Genji monogatari (almeno fino all’uscita poche settimane fa del volume unico curato dalla professoressa Orsi) edita da Bompiani, è stata tradotta dall’inglese nel 1944/47 e perciò la traslitterazione dei nomi non segue il sistema Hepburn, ma si basa sulla pronuncia italiana dei nomi. L’effetto risulta sgradevole anche per me, ma per le citazioni ho deciso di mantenere inalterata la forma usata nel testo.

      Riguardo a Niou e Kaoru la tua intuizione è giusta: i nomi sono scelti per enfatizzare una caratteristica dei personaggi e allo stesso tempo per unirli idealmente in quanto protagonisti di questa parte del romanzo. In particolare, Kaoru si distingue per un forte profumo naturale che emana dalla sua persona senza che lui faccia uso di incensi per odorare le proprie vesti. Niou, in competizione con l’amico, diventa un esperto di fragranze e incensi per rivaleggiare con lui ed essere in grado di vantare sempre un profumo buonissimo.

      I nomi all’interno del Genji sono inventati, non ci sono volutamente collegamenti espliciti con personaggi storici. I critici ritengono che la storia sia ambientata circa un secolo prima che fosse scritto il romanzo. Uno dei modelli frequentemente citati per il personaggio di Genji è Ariwara no Narihira, notoriamente un libertino, ma si nomina spesso anche Minamoto no Takaakira. Se ti interessa approfondire le ipotesi sul periodo storico in cui sarebbe ambientato il Genji monogatari, l’argomento è trattato in modo esauriente in “The bridge of dreams: a poetics of ‘The tale of Genji'” di Haruo Shirane.

      A presto!

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