Capitolo 15 – Yomogiu

yomogiu
immagine da Masao Ebina

PERSONAGGI PRINCIPALI

Genji
Suetsumuhana
Jiju: ancella di Suetsumuhana
zia di Suetsumuhana
Murasaki
Koremitsu

RIASSUNTO

Nel Palazzo Hitachi Suetsumuhana continua a condurre un’esistenza monotona e priva di svaghi. Con l’esilio di Genji e la fine delle sue premure la casa subisce un degrado inarrestabile; le ancelle a poco a poco lasciano il servizio facendo ricadere la giovane in una cupa solitudine.
Tra i pochi parenti che le rimangono vi è una zia sposata ad un funzionario di classe inferiore che si inorgoglisce all’idea di poter chiamare quell’altezzosa principessa tra il suo seguito; la fanciulla però non dimostra alcun interesse per la proposta. Anche quando la zia parte per la provincia col marito promosso a Governatore portando con sé Jiju, l’ancella e unica amica di Suetsumuhana, questa non accetta di unirsi a loro, decisa ad aspettare che Genji si ricordi di lei e torni a farle visita.
Il Principe dal canto suo è tutto preso da Murasaki alla quale si è ricongiunto dopo il lungo esilio e dimentica le donne con cui aveva avuto relazioni di poca importanza.
Una sera, mentre si reca al Villaggio dei Fiori Caduchi, si trova per caso nei pressi del Palazzo Hitachi in rovina. Manda Koremitsu a informarsi sulle condizioni degli abitanti e saputo delle loro grosse difficoltà si precipita a far visita alla Principessa, pieno di rimorsi per aver permesso che si riducesse in quello stato.
Genji si mobilita immediatamente per far ristrutturare il palazzo e presto grazie alla sua popolarità numerosi visitatori si affollano davanti ai cancelli della dama. Dopo la fine dei lavori nella nuova ala orientale del Principe Suetsumuhana si trasferisce presso di lui, felice di poter vivere nello stesso edificio dell’amato.

COMMENTO

Suetsumuhana è un commovente esempio di fedeltà ai propri sentimenti nonché di orgoglio: non lascia il suo palazzo in rovina perché attende fiduciosa il ritorno di Genji e, pur in gravi difficoltà economiche, non vende gli oggetti appartenuti al padre, ultimo legame rimastole col genitore.
L’ostinazione della dama, ritenuta inutile cocciutaggine dalle sue ancelle ormai allo stremo delle forze, viene premiata. Ancora una volta Genji, lungi dall’essere un insensibile dongiovanni, prende a cuore le sorti di una dama che gli era stata vicina e pur non provando per lei un grande interesse si occupa dei suoi affari ridandole da dignità che spetta alla sua alta posizione sociale, nonché la felicità di poter vedere di tanto in tanto l’uomo che ama.

CITAZIONI

Le sue lettere e le sue visite, che per lui negli intensi giorni della sua gloria erano un semplice atto di cortesia, di null’altro prova che di un interesse e un affetto molto blandi, per la destinataria, nella ristretta monotonia della sua vita, erano state come il riflesso di una stella che per avventura si specchi in una conca d’acqua. (P. 423)

Ho notato che la gente di basso ceto, quando si fa strada nel mondo, riesce in men che non si dica a imitare alla perfezione il sussiego aristocratico. E analogamente, se per un incidente qualsiasi un aristocratico cade in basso, in genere dà a divedere una grossolanità così fondamentale che si stenta a credere gli sia costata un qualsiasi sforzo. (P. 429)

Com’è potuto nascere un essere così fulgido in questo nostro mondo oscuro? (P. 432)

Ma d’un tratto, proprio al cessare della fitta pioggia, allorché non cadevano più che rade gocciole sparse, si levò la luna; e subito fu una di quelle incantevoli notti di primavera avanzata durante le quali nella serenità della luna anni addietro aveva così spesso cavalcato verso le sue avventure. (P. 437)

Gli venne in mente la vecchia canzone: «L’albero che ho piantato diffonde così alti i suoi rami». A vero dire, non li aveva piantati lui i grandi pini che rinserravano da ogni parte il palazzo in rovina, ma gli pareva che dalla prima volta che era venuto in quella casa fossero straordinariamente cresciuti. Com’erano volati gli anni! (P. 442)

Capitolo 14

Poesie dal Capitolo 15

Capitolo 16

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