Capitolo 10 – Sakaki

sakaki
immagine da Masao Ebina

PERSONAGGI PRINCIPALI

Genji
Rokujo
Ex Imperatore
Vergine Vestale di Ise (秋好中宮 Akikonomu chūgū): Akikonomu, figlia di Rokujo
Imperatore Suzaku
Erede Legittimo (冷泉帝 Reizeitei): Ryozen, figlio di Fujitsubo e Genji, creduto dell’Ex Imperatore
Kokiden
Fujitsubo
Hyobukyo
Oborozukiyo
Ministro della Sinistra
Murasaki
Asagao
Ministro della Destra
To no Chujo

RIASSUNTO DEL CAPITOLO

La partenza di Rokujo per Ise è ormai prossima e Genji si reca da lei per un ultimo congedo. L’incontro rende evidente che i reciproci sentimenti sono ancora vivi e i due amanti passano un’ultima notte insieme prima della triste separazione.
L’ex Imperatore non gode di buona salute e dopo essersi raccomandato con i figli in particolare per il benessere del bambino di Fujitsubo muore.
Fujitsubo, conscia che Kokiden le renderà la vita difficile, lascia la Corte scortata da Hyobukyo.
Il Nuovo Imperatore, nonostrante abbia in simpatia il fratello e la matrigna, non riesce a imporsi sulla madre che è ora libera di spadroneggiare a Palazzo.
Genji ufficializza il suo matrimonio con Murasaki deludendo il Ministro della Destra che sperava in un’unione con Oborozukiyo; quest’ultima è mandata presso l’Imperatore, ma ciò non impedisce al Principe di mantenersi in contatto con lei.
La principessa Asagao viene inviata a Kamo come Vergine Vestale e Genji, che l’ha sempre ammirata, continua una corrispondenza anche con questa dama.
Il giovane si introduce nel palazzo di Fujitsubo e turba profondamente la Principessa, decisa a non ricadere più negli errori del passato. Pur preoccupata per l’avvenire del figlioletto la donna decide infine di prendere i voti.
Nel frattempo il Ministro della Sinistra, ancora abbattuto per la perdita della figlia e consapevole del suo calo di influenza, rassegna le dimissioni; non ci sono più ostacoli allo strapotere della fazione del Ministro della Destra e di Kokiden.
Genji e To no Chujo, sfavoriti dall’attuale situazione politica, impiegano il loro tempo fra gare di poesia e altre occupazioni ritenute frivole.
Oborozukiyo torna temporaneamente alla casa del padre, dove Genji riprende imprudentemente le sue visite. Durante un temporale il Ministro della Destra li sorprende insieme e lo riferisce a Kokiden scatenando la sua ira.

COMMENTO

L’abdicazione e poi la morte dell’ex Imperatore rendono la posizione di Genji e Fujitsubo a Corte molto incerta. Il Nuovo Imperatore infatti, pur provando simpatia per entrambi e ricordando le raccomandazione del padre a rivolgersi in ogni occasione al fratello per riceverne consiglio, è ancora giovane e inesperto e il suo carattere debole non gli permette di contrastare la dispotica madre, ormai vera padrona della Corte.
Il Principe con le sue imprudenti avventure e il suo atteggiamento scarsamente rispettoso dell’etichetta ha forse più di una ragione per essere biasimato. Fujitsubo invece, colpevole di un’unica fatale debolezza di cui nessuno è a conoscenza, si vede costretta ad abbandonare il Palazzo solo a causa dell’invidia della precedente consorte dell’Imperatore. Certa che la vita non abbia più piaceri da offrirle e angosciata per il destino del figlio, nato all’ombra di un terribile peccato, si fa monaca.
Molti personaggi seguiranno il suo esempio o si proporranno di farlo. Ritirarsi dal mondo dopo una vita piena per dedicarsi alla preghiera, staccarsi dai pensieri terreni ed avere la possibilità di rinascere nel Paradiso Occidentale dell’Amida era l’aspirazione di molti. (Le donne non potevano in realtà puntare a tanto: la condizione della loro nascita era infatti considerata sfavorevole e si credeva non potessero approdare direttamente al paradiso, ma solo reincarnarsi ad un grado superiore.)
Lo stesso Genji desidererà a lungo prendere i voti senza mai riuscirvi.

In questo capitolo si fa un vago accenno alla Vergine Vestale di Ise, figlia di Rokujo. L’Imperatore Suzaku ne è molto affascinato e si duole del suo allontanamento dal mondo. Anche Genji, intrigato dalla scrittura della giovane, si pente di non averla mai avvicinata quando frequentava gli appartamenti della madre ma si consola pensando che dopo tutto la vita è piena di imprevisti: chi sa che qualche circostanza inaspettata non la riportasse un giorno sulla sua strada!
È mirabile come Murasaki, pur nello scrivere un’opera così imponente, avesse già in mente un quadro preciso degli avvenimenti; le previsioni di Genji su un futuro incontro con la giovane Akikonomu si riveleranno esatte.

CITAZIONI

La luna era spuntata sulla sera, e mentre al suo gentile chiarore essa guardava Genji muoversi, capì che tutto quel tempo non si era sbagliata; egli era più incantevole, più seducente di chiunque altro al mondo. (P. 264)

Accettate questo ramo sempreverde in pegno che il mio amore non potrà mai mutare. Se così non fosse, perché avrei messo piede entro i confini di questo sacro recinto? (P. 264)

I grilli negli alberi tutt’intorno frinivano con roca desolazione, come se ben sapessero cosa si stava preparando. Le loro tristi voci avrebbero dato una stretta al cuore di qualunque passante; si può dunque immaginare in che stato d’animo riducessero due amanti già al colmo della disperazione e dell’angoscia. (P. 265)

Senza dubbio, sotto molti aspetti, è più comodo appartenere a quello strato della società le cui azioni non vengono pubblicamente indagate e discusse. (P. 267)

Il cielo fosco indicava (pensò Fujitsubo) non solo la tristezza dell’anno morente, ma la fine di tutte le liete previsioni. (P. 272)

Rispondetemi! Rispondetemi! Non posso vivere senza di voi. E tuttavia, che senso avrebbe morire? Perché so che in ogni vita futura sarò condannato a soffrire il tormento di questa nefanda passione. (P. 281)

L’infelicità e il desiderio lo ridussero alfine in uno stato così miserevole che era come se fin nel profondo l’anima sua si stesse tra inenarrabili sofferenze dissolvendo dentro di lui. (P. 282)

Tuttavia, anche nel mezzo di scene come queste, fatte apposta per penetrarlo al più alto grado della vanità di tutti i desideri terreni, una sola figura del fuggevole mondo degli uomini ancora insorgeva prepotente davanti a lui e infestava ogni preghiera. (P. 285)

Capitolo 9

Poesie dal Capitolo 10

Capitolo 11

2 risposte a “Capitolo 10 – Sakaki”

  1. Questo blog è meraviglioso! Da tempo cercavo un sito dove poter approfondire meglio le mie conoscenze sul Genji Monogatari, e avvicinarmi un poco alla sua affascinante storia, in attesa che giunga in Italia la versione tradotta direttamente dal giapponese a cura di Maria Teresa Orsi (la docente della Sapienza che ci lavora dal ’98).
    I miei complimenti veramente! E’ molto curato, le immagini sono stupende (sono quelle originali?), i riassunti e i commenti piacevoli e per nulla pesanti da leggere. Passerò spessissimo da queste parti a leggere dei prossimi capitoli! 🙂

    1. Ti ringrazio, mi fa molto piacere sapere che il mio lavoro è apprezzato.
      Le immagini sono stampe di metà del XX secolo, purtroppo è molto difficile trovare figure per ogni capitolo e queste sono tra le poche disponibili sul web.
      Grazie ancora per l’appoggio, a presto!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *